Sei in procinto di ristrutturare casa, ma non sai se ti conviene chiedere un mutuo o un prestito? Com’è evidente, entrambe le formule hanno dei pro e conto, ma tutto dipende dalla tipologia e dall’entità dei lavori da svolgere.
Ecco dunque una guida che ti aiuterà a scegliere la soluzione migliore per te tra prestito e mutuo per ristrutturare casa.
Ristrutturare casa con mutuo o prestito
Qualora, per ristrutturare la propria abitazione, si ricorresse a un prestito, non sarebbe, chiaramente, necessario iscrivere alcuna ipoteca sull’immobile. Il finanziamento verrebbe erogato in tempi decisamente più brevi e non sarebbe necessario l’intervento del notaio. Tuttavia, appare evidente che i tassi di interesse applicati a un prestito sono indubbiamente più elevati di quelli di un mutuo.
In entrambi i casi, sia col mutuo che con il prestito vanno considerati i costi aggiuntivi richiesti alla banca.
Sul versante dei prestiti, mentre il rapporto Abi di giugno 2020 quantifica il tasso medio applicato al 2,40%. Nello specifico si può notare che TAEG, la percentuale annua del tasso finale del costo del finanziamento, comprensiva delle commissioni iniziali e gli oneri ricorrenti, la percentuale aumenta.
Inoltre, in caso di somme elevate, difficilmente si riuscirà a ottenere un prestito personale. Pertanto si dovrà ricorrere a un prestito per ristrutturazione per interventi importanti.
I prestiti per ristrutturazione
Come detto, con i prestiti ristrutturazione si ottengono somme più elevate rispetto ai prestiti personali. Si può infatti arrivare a 50/60 mila euro.
Nello specifico, per voler chiarire su una richiesta di mutuo e di prestito di pari somma, ipoteticamente di 50mila euro, con il mutuo ristrutturazione si andrebbero a risparmiare circa 20mila euro di interessi.
Risparmiare con il mutuo
Differentemente dal prestito, il mutuo consente di detrarre dall’Irpef il 19% degli interessi passivi versati nell’anno fiscale di riferimento, sino a un massimo di 25852,25 euro. Tutto a patto che l’immobile ristrutturato sia la prima casa.
Le spese, dalla parcella del notaio, passando per il costo della perizia sino alla polizza, non raggiungono comunque il gap di 20mila euro in più di interessi del prestito.
Riassumendo, se le spese di ristrutturazione sono di 20/25mila euro, conviene optare per un prestito, mentre per importi più alti è indubbiamente migliore un mutuo.
La notizia positiva è che indipendentemente dalla scelta presa, alcune delle spese di ristrutturazione, come il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio o la sua messa in sicurezza, godono di bonus fiscali.
Ad esempio, si ha diritto a una detrazione fiscale del 50% della spesa sostenuta per la sostituzione dei serramenti.
Infine, nel caso in cui la casa sia già ipotecata, poiché acquistata tramite finanziamento ipotecario e la si vuole ristrutturare, una soluzione è recarsi presso la banca e chiedere il mutuo di sostituzione.