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12 Luglio 2022

CRIF: di cosa si tratta e come ottenere la cancellazione dei dati

La Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria, nota anche come CRIF, è un sistema di gestione privato che raccoglie e detiene tutti i dati relativi ai movimenti finanziari. Si tratta di prestiti, concessioni, pagamenti rateizzati. Dunque, chiunque richieda un finanziamento personale, che sia un mutuo o un prestito, ha un profilo nel database del Crif. Pertanto, qualora in passato fosse stato segnato come cattivo pagatore, sarebbe presente una segnalazione sul proprio profilo creditizio.

Cos’è il CRIF

Il CRIF è il gestore del Sistema Informazioni Creditizie, ossia il SIC, che a sua volta fa capo a EURISC. Si tratta di un’azienda privata, non collegata ad alcuna autorità statale. Tuttavia, in caso di indagini particolari, le forze statali hanno facoltà di accedere e consultare i registri CRIF.

La Centrare Rischi di Intermediazione Finanziaria è fondamentale perché nasce come servizio privato per banche e finanziarie per valutare i richiedenti di mutui e prestiti. Il CRIF inoltre aiuta anche nelle azioni di tutela da tutti i pagatori poco onesti e puntuali.

All’interno del ricco database sono registrate giornalmente tutte le pratiche finanziarie che prevedono l’erogazione di mutui bancari, prestiti e così via.

Questo sistema è nato al fine di tutelare le finanziarie e commercianti, ma sostiene e aiuta il credito e gli stessi fruitori del servizio.

All’interno del proprio profilo dati CRIF sono registrati i dati negativi e positivi.

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Come funziona il database

Il database del CRIF è consultabile da tutti gli addetti all’erogazione dei mutui e prestiti. Dagli impiegati delle finanziarie, sino ai responsabili bancari, gli addetti alla gestione delle pratiche e i dispensatori di carte di credito revolving.

In fase di valutazione della pratica, ossia quando un istituto deve decidere se concedere o meno il prestito, la posizione CRIF ha un peso considerevole.

Se dal database si trovano contribuenti accurati e affidabili, questi dati entrano in gioco per superare la sfiducia nei confronti di salari bassi, contratti di lavoro a tempo determinato o altri piccoli dettagli che possono influenzare il successo di una pratica.

Se si rileva che si è spesso inadempienti sulle rate, alcuni debiti rimangono in sospeso e si è spesso soggetti a sanzioni per ritardato pagamento, ciò potrebbe influire negativamente sulle valutazioni di ammissibilità.

Non è raro infatti che un soggetto sia rifiutato per un prestito o un acquisto rateale anche con documentazione completa per scarsa valutazione centrale. Naturalmente i dati inseriti nella banca dati CRIF non sono soggetti ad alcuna forma di giudizio: si riportano solo dati oggettivi circa il comportamento del prestito richiesto.

Appare chiaro che, indipendentemente da tutto, la decisione finale ricade sempre sulla banca o finanziaria.

È possibile cancellare i dati CRIF?

Per poter rispondere alla domanda è necessario anzitutto chiarire che di norma di parla di cancellazione CRIF automatica. Difatti, la cancellazione avviene in automatico seguendo specifiche tempistiche. Si prevedono dei tempi regolamentari e fissi per la conservazione dei dati acquisiti.

I tempi previsti sono i seguenti:

  • per finanziamenti annullati o rifiutati dallo stesso richiedente si parla di 30 giorni per ottenere la cancellazione;
  • in caso di finanziamenti in valutazione questi si cancellano automaticamente dopo 6 mesi dalla data di richiesta del finanziamento;
  • per i ritardi sul rimborso, con conseguente multa sanzionatoria sottoforma di mora, si cancellano dopo 12 mesi, a patto che si tratti di massimo 2 rate di ritardo;
  • i ritardi su più di due rate si cancellano dopo 24 mesi dalla comunicazione del saldo del debito;
  • per i finanziamenti mai rimborsati, infine, si deve attendere 36 mesi dalla data di fine contratto.

Volendo riassumere, chiunque abbia richiesto un finanziamento o un mutuo viene automaticamente registrato nel CRIF. Può richiederne la cancellazione solo coloro che non sono segnalati per ritardi, mancati pagamenti, annullamenti, etc.