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18 Maggio 2020

Riapertura bar e ristoranti: le regole da seguire

Dal Governo arriva il via ufficiale per la riapertura di attività commerciali e produttive dal 18 maggio. Anche bar e ristoranti potranno riaprire i battenti al pubblico, ma ad alcune condizioni. Infatti, per consentire la ripresa delle attività, regioni e governo hanno stabilito alcune regole da rispettare con lo scopo di garantire la sicurezza di lavoratori e clienti e limitare le possibilità di contagio.

In questo articolo vedremo nello specifico quali regole dovranno seguire le attività di ristorazione per la riapertura al pubblico. Tali norme vengono applicate a tutti gli esercizi commerciali che vendono pasti e bevande per il consumo immediato: ristoranti, pizzerie, bar, self-service, rosticcerie, gelaterie, pasticcerie, pub, e anche servizi di catering.

Attività di ristorazione: norme ed obblighi della nuova fase 2

Le regole approvate sono più flessibili di quelle proposte inizialmente dall’INAIL nel documento tecnico preparato con l’Istituto Superiore di Sanità (di carattere non vincolante) e presentato al Governo nei giorni scorsi. Ad esempio, la distanza di sicurezza da assicurare tra i clienti viene ridotta ad un metro, mentre l’INAIL suggeriva di interporre almeno due metri tra gli individui.  Vediamo ora le norme specifiche da seguire.

Igiene e ambiente

Ogni attività dovrà mettere a disposizione di clienti e dipendenti prodotti igienizzanti in vari punti del locale (soprattutto vicino all’entrata e alle toilette). L’ambiente dovrà essere arieggiato frequentemente e i servizi igienici puliti più di una volta al giorno. Anche le superfici dovranno essere disinfettate spesso: il tavolo dovrà essere pulito dopo ogni servizio e si dovranno evitare oggetti di uso comune come saliere e oliere, a meno che non vengano igienizzate di volta in volta. Lo stesso vale per i menù tradizionali, che dovranno essere sostituiti: tra le soluzioni consigliate vi sono lavagne appese all’interno del locale, menù usa e getta o dispositivi elettronici come tablet o smartphone.

Dispositivi di protezione individuale

Il personale a contatto con il cliente dovrà utilizzare mascherine protettive durante l’intera giornata lavorativa e lavarsi spesso le mani con soluzioni igienizzanti apposite, in particolare prima di ogni servizio al tavolo. L’obbligo della mascherina è previsto anche per i clienti, che dovranno indossarla per tutto il tempo in cui non saranno seduti al tavolo (o non staranno consumando la propria ordinazione al banco).

Disposizione dei tavoli

Come accennato prima, la distanza tra i clienti dovrà essere di almeno un metro e la disposizione dei tavoli dovrà essere riorganizzata di conseguenza. Questa regola non sussiste nel caso di persone conviventi che non hanno l’obbligo di rispettare le norme di isolamento fisico. In questo caso però, il ristoratore non sarà tenuto a verificare se quanto dichiarato dai clienti corrisponde a realtà: sarà responsabilità di ognuno agire con la dovuta prudenza. La distanza tra i tavoli potrà essere inferiore ad un metro nel caso in cui vengano aggiunte barriere fisiche adeguate, che impediscano la trasmissione delle pericolose “goccioline” e prevengano i contagi.

Saranno privilegiati gli spazi esterni come terrazze, giardini e dehor, sempre nell’ottica di mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro tra la clientela.

Consumazione al banco

La consumazione al banco è consentita solamente nel caso in cui potranno essere mantenute le distanze di sicurezza. Nei locali senza posti a sedere potrà accedere un numero ristretto di clienti, a seconda dello spazio presente all’interno dei singoli esercizi. Le consumazioni a buffet non sono permesse per nessuna ragione: addio ai classici aperitivi/apericena consumati in modalità self-service (nulla però vieta di ricevere la consumazione al tavolo).

Accesso e pagamenti

L’accesso ai locali sarà contingentato nel rispetto delle distanze minime e la prenotazione dei posti a sedere sarà fortemente consigliata, se non indispensabile. Saranno privilegiati i pagamenti al tavolo e in modalità elettronica, in modo da evitare il contatto con i contanti. Le attività potranno anche decidere di misurare la temperatura corporea all’ingresso e di impedire l’accesso a chi supera i 37.5 gradi.

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