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4 Agosto 2020

Bollette in prescrizione: adesso bastano due anni

Quanto tempo ci vuole prima che le bollette cadano in prescrizione?

È sempre buona norma conservare ricevute di pagamento, fatture e documenti relativi alle utenze, anzi, è obbligatorio nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto con il fornitore. Immagina la classica situazione in cui il gestore energetico dovesse richiedere cifre relative a bollette già pagate oppure pensa ai famosi maxi-conguagli.

Grazie alla Legge di Bilancio n. 160/2019 i termini di prescrizione delle bollette sono stati ridotti da 5 a 2 anni. Questo significa che il fornitore non può richiedere ai clienti alcun pagamento che risalga a più di due anni prima.

Qualsiasi credito va in prescrizione oltre quella data, come dichiara anche l’Arera con la disposizione dello scorso 27 gennaio, per cui “i clienti possono in ogni caso eccepire la prescrizione per importi fatturati relativi ai consumi più vecchi di 2 anni”.

Nei prossimi paragrafi vedremo nel dettaglio cosa prevede la normativa per ogni utenza.

I termini di prescrizione per le bollette energetiche

La nuova legge interviene per le bollette dell’energia elettrica datate dal 2 marzo 2018 in poi. Per gli importi risalenti ad un periodo antecedente si dovranno conservare bollette e ricevute secondo la vecchia normativa, ossia ancora per i 5 anni successivi.

Per le bollette del gas la situazione è ancora differente, poiché si dovrà conservare la documentazione per 5 anni per tutte le bollette con data fino al 1° gennaio 2019. Le fatture relative al periodo successivo invece si potranno tenere da parte per soli 2 anni, come da nuove disposizioni. La stessa cosa vale per le bollette dell’acqua.

Scopri come leggere la bolletta del gas e la bolletta della luce  in modo corretto nei nostri articoli dedicati.

Quando il fornitore può richiedere un pagamento prima dei due anni?

Il codice civile, articolo 2394, recita così: “quando il titolare non esercita per il tempo determinato dalla legge un diritto, questo si estingue per prescrizione”. In altre parole, il fornitore può esigere il pagamento di una somma solo se ha inviato avvisi o solleciti di pagamento all’utente. Qualora i documenti fossero stati inviati, il gestore può rivalersi sul cliente e pretendere il pagamento degli importi. In caso contrario, la sua richiesta non è legittima.

Come evitare il rischio morosità

Stare dietro ai pagamenti di tutte le utenze non è sempre facile, considerando che a queste si aggiungono anche l’abbonamento internet di casa, la pay tv, l’assicurazione dell’auto e altro. Il tempo non aiuta: dopo molti anni potresti non ritrovare tutti i documenti che ti servono. Una soluzione semplice per evitare solleciti ed ovviare al rischio di morosità è utilizzare la domiciliazione bancaria delle utenze, ovvero collegare le bollette direttamente al conto corrente in modo che i pagamenti siano automatici. Così si evitano dimenticanze ed eventuali more aggiuntive per ritardi nei pagamenti, e si possono tenere sotto controllo le spese in ogni momento. Inoltre, tramite il servizio di home banking, potranno essere rintracciati anche i pagamenti precedenti, che in alternativa si potranno richiedere direttamente al fornitore (il quale è tenuto a fornirli).

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Molti operatori offrono bollette digitali e una gestione smart delle utenze, con servizi aggiuntivi per tenere sotto controlli pagamenti e spese in qualsiasi momento. Tra le offerte più convenienti di Agosto 2020 c’è Green Club Luce di Green Network, una tariffa davvero vantaggiosa a prezzo bloccato per 12 mesi. L’offerta include energia elettrica al 100% green e premia chi resta con Green network con tanti vantaggi esclusivi. Scopri i dettagli della tariffa su ameconviene.it, dove puoi comparare gratuitamente le migliori offerte Luce e Gas e risparmiare con tre semplici click!